Genereletteratura internazionale
Editore:Feltrinelli
Collana:I canguri
Data uscita:16/09/1999
Pagine:112
Lingua:Italiano
Traduttori:Giorgio Amitrano
EAN:9788807701177
Editore:Feltrinelli
Collana:I canguri
Data uscita:16/09/1999
Pagine:112
Lingua:Italiano
Traduttori:Giorgio Amitrano
EAN:9788807701177
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- Modo di scrivere un po' infantile ma al tempo stesso profondo.
Se anche i nomi fossero occidentali si avvertirebbe subito che la storia è nipponica per il modo di pensare, di affrontare le cose, ci respiro l'anima dei cartoni animati giapponesi che guardavo da bambina, i cui protagonisti avevano un modo di ragionare molto lontano dal nostro e forse affascinante proprio per questo.
Le riflessioni più belle le trovo a metà libro, non fanno una piega, le sento quasi terapeutiche, sembrano rivolte direttamente a me e alle mie angosce esistenziali.
Manaka è la contrapposizione in positivo di Hiroshi, da risposte semplici e tuttavia non scontate, risposte filosofiche sulla vita e sulla morte per le quali potrei definirla una giovane saggia.
Trovo insolito che la protagonista femminile sia una persona senza particolarità, senza interessi, la sua seraficità sembra quasi apatia; da come si descrive non è certo la persona che vorrei come amica, la trovo completamente priva di attrattive... Eppure nel libro il suo ozio fisico e mentale appare quasi interessante.
Ho adorato la parte in cui si parla di Olive, la cagnolina, è proprio l'amore per lei a rendere i personaggi veramente vivi e le parti in cui se ne parla mi hanno toccata nel profondo.
La seconda parte del libro è quella un po' più chiarificatoria rispetto alla storia però è anche quella che mi è piaciuta meno, forse perché mi è parsa eccessiva e un po' forzatamente macabra in alcuni punti, rovinando in parte un romanzo che potevo considerate perfetto.
Da profana credo che il lavoro di traduzione sia difficile dal giapponese ma in questo caso ottimo, a tal proposito pubblico questo link su Giorgio Amitrano.
Citazioni:
"Il paesaggio che Hiroshi vede con gli occhi del cuore è infinitamente più triste del mio, pensavo spesso. Per quanto potessi stringergli la mano, abbracciarlo forte, quel paesaggio lì non avevo modo di cambiarlo.""Adesso io sono viva, dissi. E che tu ti preoccupi o no, quando sarà il momento di morire, morirò." ...." Siccome eri abituato a quello stato di preoccupazione continua, adesso hai paura di un modo diverso di vivere, tutto qui." ... "Invece di lasciarti dominare dal modo di pensare a cui ti sei abituato in tanti anni, cerca di vivere serenamente, come faceva Olive""Ci sono cose di un posto che non si ricordano se non tornandoci, e io assaporai quel momento di riconoscimento. Dava una sensazione di libertà."
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