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- Credo che la mia esperienza con Tolstoj si fermi qui. Non essendo amante dei grandi classici mi sono accostata a questo libro solo perché era breve, giusto per capire di cosa si trattasse. La conclusione è che sicuramente si tratta di un autore di notevole levatura, ma non è un genere che mi dà soddisfazione leggere. La prima parte del libro è stata un po' pesante al contrario di quella finale, molto avvincente,in cui si avvertiva quasi fisicamente il dramma.
La mia valutazione di questo libro si basa solo ed esclusivamente sul grado di piacere provato nella lettura ,ferma restando la validità assoluta dell'opera.
Tolstoj, usando come tramite Pozdnysev, che racconta la sua esperiena ad un io narrante senza nome, coglie l'occasione per esprimere riflessioni decisamente cervellotiche sul rapporto uomo donna , che , se per certi versi mi appaiono anacronistiche, per altri le trovo di estrema modernità. Alcune opinioni sono pienamente condivisibili, tuttavia portano a conclusioni estreme ed assurde. Il personaggio di Pozdnysev viene reso in modo autentico e reale nelle sue elucubrazioni e la lettura nonostante lo stile vagamente arcaico è coinvolgente.
Molto interessante la descrizione che fa del primo litigio tra due coniugi, denota una lucidità incredibile e la capacità in poche parole di descrivere ciò che spesso avviene realmente: " L'impressione di questo primo litigio fu terribile. Io l'ho chiamato litigio ma non fu un litigio era soltanto l'espressione di quell'abisso che esisteva tra noi. L'innamoramento era finito con l'appagamento dei sensi ed eravamo rimasti solo noi, l'uno contro l'altra, nel nostro vero rapporto dell'uno con l'altra, Ossia due egoisti completamente estranei che desideravano ottenere per sé, attraverso l'altro, il massimo piacere."
Un'altra osservazione ho trovato particolarmente azzeccata, quella sulla considerazione della donna da parte dell'uomo. Azzeccata però è solo la considerazione, le soluzioni che poi il protagonista offre sono completamente astruse o perlomeno in gran parte :" Ora sostengono di rispettare la donna. Le cedono il posto, le raccolgono il fazzolettino, altri riconoscono loro il diritto di esercitare qualsiasi professione, di partecipare al governo, e via di seguito. Fanno tutto questo, ma il loro concetto della donna è rimasto lo stesso. È uno strumento di piacere. Il suo corpo è il mezzo di piacere. Lei lo sa. È come una schiavitù."
giovedì 8 agosto 2013
La sonata a Kreuzer di L.Tolstoj
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