Stamani ho visto un video di Michela Murgia nel quale stroncava un libro di questo autore e mi sono ricordata che anni fa avevo iniziato a leggere un suo romanzo e che lo avevo mollato quasi subito. Evidentemente non lo avevo ritenuto degno nemmeno di essere inserito nel blog perché qui non c'era nemmeno tra i libri abbandonati, però ho ritrovato cosa avevo scritto sulla piattaforma Anobii...
Reduce dalla lettura de "La Mennulara" ho pensato bene di restare in Sicilia ma ho trovato uno stile che mi ha quasi infastidito. Il modo di scrivere sarà anche colto ma, o è quel colto talmente elitario che me tapina non comprendo, oppure è un travestito da colto che dietro una scrittura arzigolata nasconde un'incapacità di suscitare emozioni.
La descrizione iniziale della protagonista mi sembra paragonabile a quella di romanzetti di terz'ordine, sembra quasi di trovarsi di fronte a wonder woman. Si afferma che il personaggio di Eughenia sia realmente esistito e che la storia di cui Buttafuoco scrive sia vera...beh scritta così mi pare poco credibile.
Ovviamente tra la mia vecchia recensione e l'intervento di Michela Murgia a "Quante Storie" su Rai Tre sull'ultimo libro di questo autore c'è un abisso... comunque sulla vacuità e misoginia di questo autore credo siamo d'accordo...
A tal proposito voglio linkare qui il video della stroncatura ad opera di questa donna e scrittrice fantastica che io stimo e seguo con ammirazione.
Privo di sentimentalismi e di sdolcinatezze in certi momenti si rivela dolce e delicato. Privo di efferatezza si rivela duro e crudo. Amo chi mi fa affrontare argomenti di un certo tipo senza volermi far piangere per forza, e la commozione può essere anche senza lacrime di fronte ad una storia come questa.
Citazioni:
"come gli occhi della civetta, ci sono pensieri che non sopportano la luce piena. Non possono nascere che di notte, dove la loro funzione è la stessa della luna, necessaria a smuovere marea di senso in qualche invisibile altrove dell'anima."
"… L'idea che tutte le cose in apparenza troppo lineari non fossero che l'ammissione di debolezza: nessuno si sarebbe preso la briga di disegnare strade così dritte, se non avessi avuto molta paura."