Quando inizi a leggere un libro ti rendi conto subito dalle prime
pagine se hai a che fare con un libro di serie A o con uno di serie B, e
ci sono dei libri che sono oggettivamente delle opere letterarie e non
dei romanzetti. Questo è un'opera letteraria.
Mi è piaciuto subito
il modo di scrivere pur avendo trovato delle difficoltà con la storia,
con i personaggi e con certe parti in cui l'avversione per ciò che
leggevo mi faceva chiedere perchè continuassi a leggere.
A parte la
mia ormai conclamata difficoltà con i nomi dei personaggi ( che qui
sono abbastanza e vengono chiamati indifferentemente con il nome di
battesimo o con il cognome, il che rende ancor più arduo collocarli e
ricordarli)la difficoltà maggiore è stata quella di entrare nella
mentalità dei protagonisti, ed infatti non ci sono riuscita, forse
proprio per questo ho odiato la maggior parte di loro.
I personaggi
non vengono presentati molto dall'autore, ce li ritroviamo lì che
parlano tra di loro di argomenti che si chiarificano man mano che la
storia va avanti. Il libro è ambientato nella Spagna degli anni sessanta
e i protagonisti sono dei giovani borghesi che disprezzano la borghesia
e che progettano un attentato...Neanche a dirlo che la cosa finirà
male, in special modo per l'unico personaggio a cui era, a mio avviso,
possibile affezionarsi un po'.
Sicuramente è un libro di denuncia
verso il regime ma coloro che disprezzano questo regime non sono affatto
migliori secondo me, li ho trovati odiosi, privi di morale e se un
barlume di pentimento è venuto fuori qua e là è stato comunque soffocato
quasi subito dalla codardia, dalla debolezza, dall'infantilità...
Un bel libro che mi ha lasciato l'amaro in bocca perchè la tristezza
sucscitatami non è quella tristezza piacevole che crea commozione ed è
liberatoria, è una tristezza che assomiglia più allo sgomento nel
rendersi conto che i personaggi comunque erano veri, verissimi, come
tanti giovani della vita reale che ci sono stati, che ci sono e che
sempre ci saranno.
Mi è piaciuto subito il modo di scrivere pur avendo trovato delle difficoltà con la storia, con i personaggi e con certe parti in cui l'avversione per ciò che leggevo mi faceva chiedere perchè continuassi a leggere.
A parte la mia ormai conclamata difficoltà con i nomi dei personaggi ( che qui sono abbastanza e vengono chiamati indifferentemente con il nome di battesimo o con il cognome, il che rende ancor più arduo collocarli e ricordarli)la difficoltà maggiore è stata quella di entrare nella mentalità dei protagonisti, ed infatti non ci sono riuscita, forse proprio per questo ho odiato la maggior parte di loro.
I personaggi non vengono presentati molto dall'autore, ce li ritroviamo lì che parlano tra di loro di argomenti che si chiarificano man mano che la storia va avanti. Il libro è ambientato nella Spagna degli anni sessanta e i protagonisti sono dei giovani borghesi che disprezzano la borghesia e che progettano un attentato...Neanche a dirlo che la cosa finirà male, in special modo per l'unico personaggio a cui era, a mio avviso, possibile affezionarsi un po'.
Sicuramente è un libro di denuncia verso il regime ma coloro che disprezzano questo regime non sono affatto migliori secondo me, li ho trovati odiosi, privi di morale e se un barlume di pentimento è venuto fuori qua e là è stato comunque soffocato quasi subito dalla codardia, dalla debolezza, dall'infantilità...
Un bel libro che mi ha lasciato l'amaro in bocca perchè la tristezza sucscitatami non è quella tristezza piacevole che crea commozione ed è liberatoria, è una tristezza che assomiglia più allo sgomento nel rendersi conto che i personaggi comunque erano veri, verissimi, come tanti giovani della vita reale che ci sono stati, che ci sono e che sempre ci saranno.