Molto rumore per nulla
Ho anticipato la lettura di questo romanzo a causa di una serie di polemiche a riguardo e, non volendo restare esclusa dal dibattito, mi sono affrettata a voler capire cosa avesse fatto scoppiare lo scandalo. Adesso che ho finito “Sei come sei” posso dire con certezza: molto rumore per nulla!
Mettendo per un attimo da parte il libro in quanto oggetto letterario mi pare che a livello di contenuto di osceno o scandaloso non ci sia assolutamente nulla, tanto più che l’argomento omosessualità sia stato trattato in modo estremamente delicato, talmente tanto che stento quasi a riconoscere la Mazzucco.
Si parla di temi spinosi certo, ma spinosi soprattutto per le menti incapaci di comprendere che possa esserci un modo di amare diverso da quello canonico, un amore che ha lo stesso diritto di espressione nella società civile di quello comunemente accettato. In molti si sono fatti accecare dal soggetto lampante che è l’omosessualità, dal fatto che due uomini abbiano voluto avere un figlio con un utero in affitto e, gridando allo scandalo, si sono fermati lì. In questo romanzo c’è di più: c’è la difficoltà di essere accettati perché diversi, soprattutto durante l’adolescenza, ci sono le dinamiche del gruppo che si sfoga sempre con il più debole o quello che non si conforma (viene affrontato infatti l’argomento molto attuale delle pagine facebook contro qualcuno che viene preso di mira, e sappiamo quanto questo possa essere pericoloso per la stabilità mentale di un giovane); c’è la sofferenza di una ragazzina allontanata dal padre perché la legge, incurante dei suoi reali sentimenti e bisogni, reputa che per lei sia meglio vivere in una famiglia eterosessuale; c’è l’amore che non ha diritti legali perché non esiste una norma che tuteli chi si ama ed è dello stesso sesso.
Gli argomenti toccati in questo libro sono molti, alcuni approfonditi e altri solamente accennati, tutti atti a favorire riflessioni e dibattiti, e per questo adeguati ad una lettura in classe. A scuola è giusto leggere i classici ma è bene, a mio parere, affiancare anche un linguaggio più moderno che affronti temi che li toccano da vicino, penso che agli adolescenti possa far bene leggere un libro del genere perché può servire come spunto per discutere argomenti che ormai fanno parte della nostra quotidianità e che non possono essere ignorati.
Lasciando da parte le polemiche voglio parlare adesso di “Sei come sei” in quanto libro tout court.
Di Melania Mazzucco ho letto altri romanzi, un paio sono in libreria in lista d’attesa, e devo dire che in questo l’ho trovata un pochino più fiacca. Il libro rimane comunque di un buon livello ma senza toccare le vette de “La lunga attesa dell’angelo” o de “Il bacio della medusa”. Nei romanzi precedenti ho trovato una scrittrice non solo dalla scrittura più raffinata ma che trasmetteva una grande passione ed una fortissima empatia coi personaggi, in quest’ultimo ha usato un linguaggio più semplice, forse per avvicinarsi maggiormente alla sua protagonista che è una ragazzina undicenne, e l’immedesimazione con i personaggi mi è sembrata un pochino ridotta rispetto al suo solito, anche se comunque la capacità di calarsi nel personaggio dell’autrice rimane di alto livello. Ho il dubbio che questo coinvolgimento minore provato in questo libro sia anche un po’ colpa mia, l’ho letto in formato ebook, sapendo benissimo che il mio rapporto con il cartaceo è più intimo e profondo, e la lettura diventa un’esperienza vissuta in modo più intenso.
Un pregio della Mazzucco è che bene o male riesce sempre a fare cultura anche in un romanzo, mescola il problema quotidiano con la storia, la filosofia, l’arte. Le parti in cui parla dell’anno zero, Dioniso l’Esiguo, le ore disuguali, le varie citazioni artistiche, sono molto piacevoli ed interessanti e si collegano bene alla storia raccontata non restando nozioni infilate a forza.
In conclusione posso affermare che, seppur questo romanzo non mi sia piaciuto alla follia, rimane comunque una bella lettura dallo stile scorrevole, ricca di spunti da cui possono nascere discussioni costruttive e utili ad una visione più aperta dei rapporti umani.
Citazioni:
"Quando mi chiedono in che anno sono nata, rispondo. Perché ritengo scontato mentire - ci si aspetta che le donne non dicano la verità. E nemmeno i giovani, a meno che non ostentino il privilegio della loro età per trarne beneficio. Alla gioventù si perdona più volentieri l'errore, la presunzione e il coraggio. E io detesto il determinismo della biologia. Chi mi interroga inoltre non sa che considero ogni anno della mia vita un miracolo, e me ne vanto."
"Per questo non è su Facebook. Aveva paura di avere pochi amici e di essere derisa. Chi ha pochi amici è uno sfigato. Cioè, veramente ora è su Facebook, ma è una pagina contro - di quelle che si creano per denigrare qualcuno e lapidarlo sotto una scarica di parole"
"Esistono donne che dopo la maternità si spogliano di se stesse, e si trasferiscono nei loro figli: sono felici se quelli sono felici, soffrono soltanto per i loro dolori, vivono una vita differita, come tra parentesi, disinteressandosi della propria. Non riusciva a capirle, lei non era stata una madre così, non lo sarebbe stata neanche se avesse potuto. Ma forse, si azzardò a pensare, il signor Giose assomigliava a quelle donne."
"Se esiste, l'anima è immortale. Non resta certo a prendere polvere sulla terra."
"si buttava via, regalava il suo tempo a chiunque, e invece il tempo è prezioso - anzi, è la cosa più preziosa che si può possedere, perché non ritorna, e bisogna darlo solo a chi lo merita"
"L'Italia gli pareva defunta da tempo, incapace di partorire idee nuove, di valorizzare i suoi artisti, o semplicemente di permettere loro di esistere"
"Stare con una persona che scrive significa amare quello che scrive, qualunque cosa sia."
Mettendo per un attimo da parte il libro in quanto oggetto letterario mi pare che a livello di contenuto di osceno o scandaloso non ci sia assolutamente nulla, tanto più che l’argomento omosessualità sia stato trattato in modo estremamente delicato, talmente tanto che stento quasi a riconoscere la Mazzucco.
Si parla di temi spinosi certo, ma spinosi soprattutto per le menti incapaci di comprendere che possa esserci un modo di amare diverso da quello canonico, un amore che ha lo stesso diritto di espressione nella società civile di quello comunemente accettato. In molti si sono fatti accecare dal soggetto lampante che è l’omosessualità, dal fatto che due uomini abbiano voluto avere un figlio con un utero in affitto e, gridando allo scandalo, si sono fermati lì. In questo romanzo c’è di più: c’è la difficoltà di essere accettati perché diversi, soprattutto durante l’adolescenza, ci sono le dinamiche del gruppo che si sfoga sempre con il più debole o quello che non si conforma (viene affrontato infatti l’argomento molto attuale delle pagine facebook contro qualcuno che viene preso di mira, e sappiamo quanto questo possa essere pericoloso per la stabilità mentale di un giovane); c’è la sofferenza di una ragazzina allontanata dal padre perché la legge, incurante dei suoi reali sentimenti e bisogni, reputa che per lei sia meglio vivere in una famiglia eterosessuale; c’è l’amore che non ha diritti legali perché non esiste una norma che tuteli chi si ama ed è dello stesso sesso.
Gli argomenti toccati in questo libro sono molti, alcuni approfonditi e altri solamente accennati, tutti atti a favorire riflessioni e dibattiti, e per questo adeguati ad una lettura in classe. A scuola è giusto leggere i classici ma è bene, a mio parere, affiancare anche un linguaggio più moderno che affronti temi che li toccano da vicino, penso che agli adolescenti possa far bene leggere un libro del genere perché può servire come spunto per discutere argomenti che ormai fanno parte della nostra quotidianità e che non possono essere ignorati.
Lasciando da parte le polemiche voglio parlare adesso di “Sei come sei” in quanto libro tout court.
Di Melania Mazzucco ho letto altri romanzi, un paio sono in libreria in lista d’attesa, e devo dire che in questo l’ho trovata un pochino più fiacca. Il libro rimane comunque di un buon livello ma senza toccare le vette de “La lunga attesa dell’angelo” o de “Il bacio della medusa”. Nei romanzi precedenti ho trovato una scrittrice non solo dalla scrittura più raffinata ma che trasmetteva una grande passione ed una fortissima empatia coi personaggi, in quest’ultimo ha usato un linguaggio più semplice, forse per avvicinarsi maggiormente alla sua protagonista che è una ragazzina undicenne, e l’immedesimazione con i personaggi mi è sembrata un pochino ridotta rispetto al suo solito, anche se comunque la capacità di calarsi nel personaggio dell’autrice rimane di alto livello. Ho il dubbio che questo coinvolgimento minore provato in questo libro sia anche un po’ colpa mia, l’ho letto in formato ebook, sapendo benissimo che il mio rapporto con il cartaceo è più intimo e profondo, e la lettura diventa un’esperienza vissuta in modo più intenso.
Un pregio della Mazzucco è che bene o male riesce sempre a fare cultura anche in un romanzo, mescola il problema quotidiano con la storia, la filosofia, l’arte. Le parti in cui parla dell’anno zero, Dioniso l’Esiguo, le ore disuguali, le varie citazioni artistiche, sono molto piacevoli ed interessanti e si collegano bene alla storia raccontata non restando nozioni infilate a forza.
In conclusione posso affermare che, seppur questo romanzo non mi sia piaciuto alla follia, rimane comunque una bella lettura dallo stile scorrevole, ricca di spunti da cui possono nascere discussioni costruttive e utili ad una visione più aperta dei rapporti umani.
Citazioni:
"Quando mi chiedono in che anno sono nata, rispondo. Perché ritengo scontato mentire - ci si aspetta che le donne non dicano la verità. E nemmeno i giovani, a meno che non ostentino il privilegio della loro età per trarne beneficio. Alla gioventù si perdona più volentieri l'errore, la presunzione e il coraggio. E io detesto il determinismo della biologia. Chi mi interroga inoltre non sa che considero ogni anno della mia vita un miracolo, e me ne vanto."
"Per questo non è su Facebook. Aveva paura di avere pochi amici e di essere derisa. Chi ha pochi amici è uno sfigato. Cioè, veramente ora è su Facebook, ma è una pagina contro - di quelle che si creano per denigrare qualcuno e lapidarlo sotto una scarica di parole"
"Esistono donne che dopo la maternità si spogliano di se stesse, e si trasferiscono nei loro figli: sono felici se quelli sono felici, soffrono soltanto per i loro dolori, vivono una vita differita, come tra parentesi, disinteressandosi della propria. Non riusciva a capirle, lei non era stata una madre così, non lo sarebbe stata neanche se avesse potuto. Ma forse, si azzardò a pensare, il signor Giose assomigliava a quelle donne."
"Se esiste, l'anima è immortale. Non resta certo a prendere polvere sulla terra."
"si buttava via, regalava il suo tempo a chiunque, e invece il tempo è prezioso - anzi, è la cosa più preziosa che si può possedere, perché non ritorna, e bisogna darlo solo a chi lo merita"
"L'Italia gli pareva defunta da tempo, incapace di partorire idee nuove, di valorizzare i suoi artisti, o semplicemente di permettere loro di esistere"
"Stare con una persona che scrive significa amare quello che scrive, qualunque cosa sia."
Questo libro assomiglia ad una tovaglia impreziosita da ricami ma piena di tagli inferti con un coltello.
La Mazzucco è una ricamatrice di parole, si presenta con una grande capacità narrativa, forma e contenuto vanno di pari passo, lo stile è inconsueto, volutamente arcaico ci trasporta in pieno nello spazio temporale in cui la storia si dipana e contemporaneamente ci sospende fuori dal tempo.
Una storia, in un certo senso anche di denuncia,, denuncia sulla povertà della gente e sulla condizione della donna nei primi del ‘900, nei confronti di ciò che era la società un tempo, di una società in cui una relazione lesbica veniva considerata una malattia e si finiva in manicomio, “un mondo nel quale chi non serve, chi non si conforma, non viene solo emarginato - viene semplicemente eliminato”. (Postfazione pag.481)
Un libro estremo mosso da passioni estreme. Medusa una ragazza che ha sempre lottato ed imparato ad accettare tutto dalla vita durissima che ha avuto, una ragazza forte che non si è fatta piegare da niente. Norma che dalle vicende della vita ha sviluppato invece un carattere docile ed accondiscendente, intrappolata in una vita che non le appartiene, che trova la forza di essere se stessa ed essere brevemente felice soltanto dopo l’incontro con Medusa.
La struttura del romanzo è suddivisa in tre parti, ben distinte, la prima delle quali è forse la più affascinante, la seconda la più statica e faticosa e la terza la più triste e crudelmente realistica. Non a caso le parti sono suddivise in movimenti e non in capitoli, come se la storia narrata fosse un concerto di musica, ogni movimento ha un tema suo ed un movimento non si può spezzare, va goduto fino in fondo per quanto lungo sia. Le ore sono volate leggendo queste pagine, mi sono fatta trascinare dalla storia facendo le ore piccole, dormendo anche male, perchè non si possono leggere certi passaggi e poi fare il sonno degli angeli.
Questo libro eccessivo mi ha coinvolta come pochi altri, e pensare che inizialmente avevo pensato di darlo via senza leggerlo! Poi un giorno ho deciso di dargli una possibilità, non sapendo che invece la possibilità l’avevo data a me stessa, la possibilità di vivere emozioni intense attraverso 493 pagine di passione pura.
Sono inoltre felice di aver letto questa edizione nella quale l’autrice ci offre una vibrante e sincera postfazione parlandoci un po’ di sé e della genesi del romanzo.
Brevissima citazione: “ Del resto, fra il ridicolo e il sublime c’è solo un passo”