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- Ormai è mia abitudine avvicinarmi ai libri ignara di molti aspetti che li circondano, l’epoca in cui sono stati scritti ad esempio, o le notizie biografiche sul loro autore. Di questo breve romanzo lessi la trama e alcune recensioni positive e decisi che dovevo leggerlo.
Appena vedo quando è stato scritto mi dico “oh, è così vecchio...ed io pensavo che Zweigg fosse un autore contemporaneo...” . Inizio a leggere e mi dico “ ah, però sembra ambientato ai giorni nostri...no..in effetti la terminologia a momenti è un po’ arcaica”.
La storia mi prende subito, l’autore ha la capacità di creare quella sospensione che ti tiene incollata alle pagine per vedere cosa accade. Poi le cose accadono soprattutto nella mente di Irene, la protagonista, (i riferimenti al contesto in cui la storia si dipana son pochi e irrilevanti) la quale nel giro di pochi giorni cresce interiormente mettendo in discussione tutta la sua vita e le sue priorità.
Continuo ad essere perplessa, forse perchè mi aspettavo un libro di maggiore levatura, e questo, pur fornendo spunti di riflessione profondi ed essendo scritto in una forma piacevole, rimane un breve romanzo tutto sommato leggero. Sì, forse mi ero creata grosse aspettative senza motivo, la mia perplessità è dovuta a questo. Nel complesso esprimo un buon giudizio, basato soprattutto sulla trama coinvolgente.
martedì 13 agosto 2013
Paura di Stefan Zweig
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