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- La napoletanità che caratterizza questi racconti alla lunga mi è rimasta un po' pesante. Si parla di una realtà, di un modus operandi e di pensare talmente lontani dal mio mondo che, se da un lato mi incuriosiscono, dall'altro mi stancano, forse perchè certe situazioni mi fanno proprio cascare le braccia.
Certo non si può pretendere che la Parrella non parli di Napoli (tra l'altro credo che lo faccia molto bene) ma l'ho preferita forse in "Behave", dove le sue doti di scrittrice si sono manifestate fuori dal contesto da cui proviene.
Ho trovato il primo racconto delizioso, la storia di un cammino verso la consapevolezza di come si vuole essere, o meglio verso l'assecondare quello che si è a discapito di ciò che gli altri vogliono per noi credendo che sia meglio.
Il secondo racconto mi è piaciuto moltissimo, ho letto di Guappetella la cui massima aspirazione sembra essere quella di venir chiamata "signora". Un personaggio verace, una simpatica arrivista che tutto sommato rimane difficile da odiare, perchè in fin dei conti tutto quello che fa lo fa con candida coerenza.
Il personaggio della terza storia mi ha trasmesso tristezza, una donna che vive fuori da sé, lontana dagli altri e dalla sua vita stessa. La Parrella ci propone queste figure femminili con la leggerezza napoletana che riesce a sdrammatizzare e ad inscenare drammi interiori sotto la parvenza quasi di una commedia.
Di tutte le storie forse la mia preferita è Asteco e cielo anche se mi ha fatto disperare, di quella disperazione pacata, non eclatante. In questo racconto si avverte l'acquisizione di situazioni negative come se fossero la norma. Sembra che tutto sia inevitabile, che le persone vengano allenate sin da piccole all'ingiustizia che così è, punto e basta.
Purtroppo la raccolta di racconti si sciupa in fondo, la penultima storia mi è scivolata addosso come acqua fresca e l'ultima invece mi è sembrata un minestrone in cui l'autrice ha voluto infilare di tutto e di più.
Nonostante questo rimane un bel libro che consiglio di leggere.
martedì 13 agosto 2013
Mosca più balena di Valeria Parrella
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