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- Mi sento un po' colpevole verso questo libro. L'ho letto in un periodo di grande stanchezza, spezzettato in troppe serate tormentate dal sonno e dalle preoccupazioni, non mi sono abbandonata a dovere.
Avevo inoltre aspettative molto alte, basate sulle recensioni lette e sull'aver apprezzato Baricco in altri suoi racconti, mi attendevo un capolavoro.
Che Baricco scriva bene non è una novità, ci sono passaggi bellissimi che forse meriterebbero da soli 5 stelle, ma le mie considerazioni finali le faccio solitamente sul libro nel suo insieme, e non mi sono sentita così travolta come avrei creduto.
Il genere è un po' onirico e surreale e mi ha ricordato per certi versi il surrealismo magico di Gabo ma soprattutto Tabucchi...amato e inarrivabile Tabucchi! Ecco, forse è questo che non mi ha convinta, questa somiglianza con Antonio Tabucchi senza riuscire ad eguagliarne l'autenticità. Sento Baricco più attaccato allo stile, la forma supera il contenuto, sembra dedito ad un esercizio stilistico un po' freddo, cosa che in Tabucchi non ho rilevato, nemmeno nei libri che mi sono piaciuti di meno.
Sicuramente ci sono delle trovate geniali, come il pittore che dipinge il mare con l'acqua di mare o lo studioso che cerca la fine esatta del mare sulla battigia.
Travolgente la descrizione delle vicende accadute sulla zattera dei naufraghi.
Sognante la figura di Elisewin.
Ma, rimane un ma.
Tanti personaggi, alcuni dei quali rimangono un po' abbozzati, come se loro pure fossero dipinti con l'acqua del mare che una volta asciutta sparisce. Non mi sono entrati dentro, non mi sono rimasti addosso.
Vista la capacità narrativa di Baricco le parti del libro da citare sarebbero diverse, mi limiterò per cui a sceglierne solo una, nella quale paradossalemnte non è tanto la forma a prevalere quanto il contenuto, un contenuto che dovrei stampare e leggermelo ogni mattina:
"Ma ho capito tardi da che parte bisognava andare: dalla parte dei desideri. Uno si aspetta che siano altre cose a salvare la gente: Il dovere, l'onestà, essere buoni, essere giusti. No. Sono i desideri che salvano. Sono l'unica cosa vera."
lunedì 5 agosto 2013
Oceano mare di A.Baricco
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