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- Mi trovo in grande difficoltà a scrivere di questo libro perchè non riesco a focalizzare bene che cosa mi abbia colpito in particolare e soprattutto a descrivere le sensazioni residue. Comincio con il dire che mi è piaciuto.
I racconti sono 4, in tutti si respira la stessa aria vagamente distaccata tranne nell’ultimo che ho trovato più emotivo e coinvolgente.
Una scrittura bella che tuttavia non brilla per frasi ad effetto, un modo di narrare pacato ma allo stesso tempo intenso. Leggere questo autore è un po’ come guardare un bene di lusso, lo si confronta con gli oggetti mediocri e pur senza saper spiegare in cosa differisce sostanzialmente da essi si nota che è diverso, è un gradino sopra... ecco, Yehoshua è uno scrittore con la S maiuscola ma non sono in grado di spiegare perchè.
Nel primo racconto si narra di un rapporto padre-figlio, dove il padre è un poeta che non scrive più ed il figlio ha una sorta di ritardo mentale. E’ un racconto asciutto, non auto-compiacente, scarno eppure molto bello nella sua essenzialità. Un rapporto descritto quasi con freddezza, ma una freddezza che cela una sorta di “pietas” dell’io narrante verso il figlio e verso sé medesimo.
Nel secondo racconto, il cui finale mi ha lasciata parecchio perplessa, il protagonista deve fare il guardiano contro gli incendi in un bosco, è angosciante nella descrizione di una quasi immobilità delle cose, un’immobilità tuttavia apparente.
Il terzo racconto è forse quello più strano e meno “sentimentalmente corretto” dove il protagonista è combattuto tra l’istintivo risentimento verso il figlio della donna amata e un comportamento corretto nei confronti del bambino stesso, comportamento che di fatto avrà solo in parte...un racconto in cui succede una sorta di catarsi delle cose, una specie di crescita interiore invisibile ad occhio nudo.
L’ultimo racconto infine ci pone di fronte all’odissea surreale di un padre alla ricerca del figlio sul fronte di guerra, i sentimenti ivi descritti sono coinvolgenti e molto realistici, il modo in cui vengono esposti un po’ meno, e anche qui si rimane con l’incertezza di aver capito o meno come sia andata a finire la storia, ma in fin dei conti ha poca importanza, la sensazione che rimane è quella di aver letto un bel libro.
lunedì 5 agosto 2013
Il poeta continua a tacere di A.Yehoushua
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