lunedì 5 agosto 2013

1Q84 libri 1,2 e 3 di H.Murakami

Copertina di 1Q84

LASCIATE LA RAGIONE O VOI CHE ENTRATE (libri 1 e 2)
Se cercate una storia che sia plausibile o reale lasciate perdere questo libro. Avevo già letto qualcosa di Murakami ritrovando comunque dei dettagli surreali, ma questo è completamente fantascientifico.
Ho atteso un’anno prima di leggerlo, lo acquistai affascinata dalla copertina e solo dopo venni a sapere che aveva una prosecuzione non ancora pubblicata in Italia. Così l’ho messo diligentemente sul comò, in attesa, pregustando il momento in cui tuffarmi in questa storia di cui molti dicevano meraviglie. Ho comprato il libro 3 ed ho atteso ancora un mese prima di avere la giusta tranquillità per sorbirmi questo migliaio di pagine tutte assieme.
Finalmente l’ho iniziato e c’è stato un gusto fisico nel tenere questo tomo lindo e chiaro tra le mani. Alla prima sottolineatura ho sentito quasi di violarlo.
Provo dispiacere e gusto al tempo stesso attuando questa profanazione ad un libro nuovo, con copertina rigida e sovra-coperta, nel rendere mia questa carta immacolata, nel toglierlo dall’essere solo una delle milioni di copie e nel farlo diventare mio. Bene, dopo questa introduzione in cui sembro una disturbata mentale veniamo a Murakami.
Non ho ancora capito cosa mi piaccia di lui e perchè continui a leggere i suoi libri. Di primo acchito non mi pare particolarmente profondo o emozionante, presenta incongruenze e forzature, eppure mi affascina, forse perchè non so dove andrà a parare o forse perchè ci ritrovo alcuni incomprensibili comportamenti tipici dei personaggi dei cartoni animati giapponesi che guardavo da bambina. Oppure perchè è semplicemente diverso da altri.
Ad ogni modo mi pare sopravvalutato. I difetti peggiori sono che spesso è ripetitivo (per alcuni è un pregio) come se volesse far riprendere ogni volta il filo delle cose temendo che il lettore dimentichi, ma questo rende il libro più lungo del necessario, accostando a parti che filano a meraviglia parti morte che rallentano il ritmo. Un’altro difetto che vi ho trovato, ma si tratta effettivamente di un’opinione molto soggettiva, è che , almeno nel libro 1 e 2 , non ho riscontrato nè una morale nè un insegnamento palesi. Mi spiego meglio. Perchè un libro mi trasmetta qualcosa deve contenere concetti che personalmente sarei incapace di pensare o esprimere concetti che ho in me ma di cui mi mancano le parole necessarie per esternarli o smuovere dei sentimenti sopiti dentro di me, insomma ci devo trovare qualcosa che affondi nelle viscere e nell’emotività. Questa storia fino ad ora non ci è riuscita.
Sicuramente si tratta di un romanzo che nel complesso scorre e appassiona, si va avanti e si vuole vedere che trovata tirerà fuori per concludere la storia...ma questo è tipico di molti intreccii narrativi... Diciamo che per certi versi ( e qui i Murakamiani mi ucciderano) posso assimilarlo a “L’ombra del vento “ di Zafon. Solo che leggendo Zafon sapevo che mi aspettava una letteratura puramente di evasione, da Murakami mi aspettavo qualcosa di più.
Vediamo come va a finire la storia nel libro 3, se alcune chiavi gireranno e si apriranno delle porte e poi esprimerò il mio parere definitivo.

Copertina di 1Q84

TELENOVELA GIAPPONESE ( libro 3)
Ho finito anche il secondo tomo e devo dire che mi sono quasi arrabbiata con Murakami. Ma dico io, per raccontarmi una storia così dovevi impiegare 1113 pagine e rubarmi tutto questo tempo al sonno e al riposo??? Un operazione furba mi viene da pensare, pagine e pagine piene di poco, due crisalidi d’aria nel vero senso del termine, un prodotto confezionato bene che fa affidamento sulla fama di questo autore ma che poco ha dei pregi che ho trovato in “Sotto il segno della pecora”. Una discesa verso la sdolcinatezza e la banalità che non abbandoni perchè speri fino alla fine che dal libro emerga una rivelazione che lo salvi...e invece nulla...un finale da cartone animato per adolescenti.
Ancora più ripetitivo della prima parte, la mia unica speranza è che sia voluto. Lo scrittore voleva elevarsi a redattore di una nuova bibbia? Voleva far vedere che una religione potrebbe nascere anche da un romanzo di fantasia?
Anche nel Libro3 le cose si dicono e si ridicono, ci vengono ripetute in tutte le salse per farle entrare in testa, proprio come negli insegnamenti religiosi. Arriviamo pure ad un’immacolata concezione...
Voglio davvero sperare che l’operazione di Murakami non sia stata truffaldina ma che l’autore abbia voluto cercare con sincerità qualcosa che non è arrivato (o forse è arrivato ed io non ho colto?Mah...)
Per quanto mi riguarda questa è una sorta di telenovela: i tempi dilatati di azione, la lunghezza infinita e soprattutto per la pochezza di contenuti.

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