Per il commento a questa raccolta di racconti potrei quasi ricopiare pari pari la recensione scritta per “Cattedrale” (link alla recensione) poiché le tematiche descritte ed i toni usati sono praticamente gli stessi.
Forse nel mio primo approccio a Carver sono rimasta più folgorata dalla novità, dal suo stile, in questa seconda lettura invece sapevo già a cosa andavo incontro ed è mancata la sorpresa, il senso di smarrimento che inevitabilmente si prova la prima volta che si affrontano le sue storie. Lo sbigottimento comunque c’è stato, quella sensazione di essere sbatacchiati da qualcosa che non si sa bene cosa sia, quel disagio che ti resta addosso quando leggi un racconto che non finisce quasi mai bene e che soprattutto non finisce… se si legge Carver si deve essere disposti ad essere disturbati, ad essere schiaffeggiati dalle sue vicende apparentemente banali, ad essere irritati dai suoi personaggi antipatici, perdenti, miseri, spesso inetti e inadatti a vivere e si deve essere disposti ad affezionarsi comunque a qualcuno di loro, nonostante tutto.
Questo autore ci offre una visione distaccata su spaccati di vita e per effetto paradossale ci scuote più che se scrivesse in modo volutamente strappacuore. A costo di starci male a mio parere Carver è uno scrittore che va letto, se non altro per apprezzare come con la sottrazione si possa dare un valore aggiunto alla letteratura.
Questo autore ci offre una visione distaccata su spaccati di vita e per effetto paradossale ci scuote più che se scrivesse in modo volutamente strappacuore. A costo di starci male a mio parere Carver è uno scrittore che va letto, se non altro per apprezzare come con la sottrazione si possa dare un valore aggiunto alla letteratura.
Per praticità ho voluto assegnare delle “stelline" ai singoli racconti con un brevissimo commento accanto ad alcuno di loro,in modo da avere immediatamente la visione di quelli che mi hanno colpito maggiormente e ovviare in parte alla mia scarsa memoria.
Giusto a titolo informativo il racconto “Una piccola cosa ma buona” (uno dei più belli a mio avviso) è presente anche nel volume “Cattedrale”.
“Le ho preso la mano. Era calda, le unghie smaltate, ben curate. Le ho circondato l’ampio polso con le dita, a mo’ di braccialetto, e l’ho tenuta cosí” cit. Principianti - Raymond Carver” Einaudi . |
Perché non ballate? (Letto 3 volte e mi ha lasciata oltremodo sospesa)
Mirino
Che fine hanno fatto tutti?
Gazebo (Basta così poco a rovinare ciò che un tempo era bellissimo)
La vuoi vedere una cosa?
L’avventura
Una cosa piccola ma buona (Bellissimo)
Di’ alle donne che usciamo (Tremendo, sconvolgente)
Se cosí ti piace (Bellissimo l’amore tra questi due coniugi)
Con tanta di quell’acqua a due passi da casa (L’ombra del sospetto e lo squallore umano)
Dummy (Un fragile equilibrio)
La torta
La calma
Mio (Come Re Salomone insegna)
Distanza (L’illusione dell’amore eterno)
Principianti (Discorsi e analisi sull’amore)
Un’altra cosa
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