BREVE STORIA DELLA VITA PRIVATA
Autore: Bill Bryson
Traduzione di Stefano Bortolussi Pagg. 540 Saggistica Collana: Biblioteca della Fenice |
- Di "breve" solo il titoloLo spunto da cui si parte per parlare praticamente di tutto è veramente minimo, la suddivisione dei capitoli in stanze è quasi puramente marketing a mio avviso, ciò non toglie che l'enorme quantità di informazioni fornite sia interessante. Gli argomenti sono sviscerati in modo chiaro e si passa da un argomento all’altro con tale disinvoltura che ci si ritrova spesso a chiedersi: ma da dove eravamo partiti?
- Nonostante i pregi questo libro è un po' troppo aneddotico,i particolari sviscerati, seppur avvincenti, talvolta diventano eccessivi e ridondanti, e sicuramente impossibili da ricordare, quindi si tratta di una lettura tutto sommato effimera, che ci riporta una serie di fatti e nomi che difficilmente ricorderemo. Un’altro difetto, esclusivamente attribuibile al mio essere italiana, è che la maggior parte delle storie e delle usanze qui riportate sono riferite al mondo anglosassone, soprattutto inglese, altri paesi vengono soltanto toccati di scancìo, e questo se non si appartiene a Inghilterra e parenti magari risulta meno interessante; conoscere per filo e per segno certe usanze londinesi mi interessa fino a un certo punto, magari preferirei avere più notizie sul paese in cui vivo, conoscere maggiormente le usanze del luogo da cui provengo, ma forse ciò sarebbe potuto succedere se questo libro lo avesse scritto un italiano!
A cavallo tra il pettegolezzo e una sorta di Superquark stampato rimane comunque una lettura a tratti divertente e a tratti sorprendente, sicuramente ho appreso alcune cose di cui non ero a conoscenza, ho scoperto la genesi di alcuni modi di fare o atteggiamenti di uso comune, soprattutto ho appreso che le abitudini umane sono state in perenne mutamento nel corso della storia, l'educazione si è spesso ribaltata da una nazione ad un'altra e da un'epoca ad un'altra, è stato reputato corretto e auspicabile tutto e il contrario di tutto; quindi, al di là dei limiti oggettivi di questa specie di saggio e dell'eccessivo nozionismo e chiacchiericcio su alcuni argomenti, questo tomo rimane comunque una lettura singolare e piacevole che può farci capire un po' meglio le nostre abitudini e soprattutto da dove provengono.
Citazioni:
I nuovi ricchi cominciarono a collezionare non soltanto opere d'arte e manufatti europei, ma anche europei in carne e ossa. Nell'ultimo quarto del 19º secolo si diffuse la moda di individuare aristocratici a corto di denaro e maritarli a questa o quella figlia.
La torre Eiffel non era soltanto la cosa più grande che qualcuno avesse mai proposto di costruire: era la più grande cosa inutile.
È stato stimato che il 60% di tutte le culture mondiali provenga dalle Americhe. Questi cibi non furono semplicemente assorbiti dalle altre cucine, ma divennero a tutti gli effetti le altre cucine.
La servitù costituiva una classe la cui esistenza era fondamentalmente dedita a far sì che un'altra classe avesse tutto ciò che desiderava a portata di mano più meno nel momento stesso in cui veniva in mente di desiderarlo.
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