domenica 13 aprile 2014

I Piccoli maestri di Luigi Meneghello

Copertina di I piccoli maestri

Una visione della Resistenza
Se devo dare un giudizio spassionato su questo libro devo dire che non mi è piaciuto. 
Seppur riconosca che il suo valore intrinseco storico e letterario sia alto per me è stata una storia noiosa, resa accettabile solo dalla partecipazione al gruppo di lettura su Twitter. La cosa più bella di questa situazione è stato cercare le foto nella mia scatola dei ricordi in modo da poterle abbinare alle citazioni.
Il fatto che abbia ascoltato in famiglia storie di guerra raccontate dai nonni e dai genitori alle quali mi sono appassionata, non significa che voglia conoscere così tanti dettagli sulla resistenza e quel periodo storico in genere, preferisco fermarmi ai ricordi ascoltati durante l'infanzia come se fossero novelle, mi culla lasciare certe storie avvolte in una patina di vecchiume e di fascino.
Il libro è scritto in una forma semplice e diretta, con fraseggi colloquiali e dialettali che calano perfettamente nella vicenda e nell'humus culturale, senza falsi moralismi e senza innalzare i protagonisti ad eroi, bensì mettendo in evidenza l'umana natura di ognuno, sottolineando la normalità, in un certo senso il ritrovarsi in una situazione quasi senza aver voluto, e questo è ciò che mi è piaciuto maggiormente.
Non nego che in diversi punti ho saltato qualche passaggio per arrivare più velocemente verso la fine, è stata più che una lettura di piacere una lettura di dovere finalizzata alla partecipazione alla Storify di @Tworeaders. Questo libro non mi ha colpita, ma, come torno a ripetere, si tratta di una questione di mancanza d'interesse verso l'argomento e non certo una critica al valore dell'autore e del suo romanzo autobiografico.
In questo caso le Citazioni sono quelle fotografiche che ho realizzato per la Twittlettura.
A questo link la Storify del gruppo lettura @tworeaders



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