domenica 2 settembre 2012

La Foto Di Orta di L.Pariani

La foto di Orta
Milano, Rizzoli, 
La Scala, marzo 2001


 Poeticamente stancante
Il libro è scritto in modo talmente particolare e poetico che alla fine riesce difficile da leggere. Non è una lettura semplice in quanto nel libro succede poco o niente, è pura poesia di stati d'animo e attimi... Per la prima volta ho dovuto usare il vocabolario per cercare il significato di vari termini usati. Questo insieme di cose che possono essere un pregio me lo hanno reso talmente ostico da portare avanti che l'ho abbandonato. Consigliato caldamente a chi ama la poesia.


Orta è un piccolo lago piemontese, di quelli che gli stranieri del secolo scorso inserivano nel grand tour dell'Italia. Qui nel maggio del 1882, giunge il professor Friedrich Nietzsche insieme con la giovanissima Lou Von Salomé, la madre di lei e l'amico Paul.

Di quel breve soggiorno - poco più di una giornata - rimangono scarse testimonianze: un biglietto con la promessa di un incontro a due, una caricatura schizzata su un foglio quadrettato, una foglia secca di agrifoglio; il tutto conservato in una busta recante la scritta "Ricordo del Monte Sacro" che Nietzsche tenne sempre con sé.

Negli anni successivi, mentre Elisabeth, chiusa nelle proprie ossessioni sessuofobiche, alimenta la propria gelosia contro la donna che il fratello le ha preferito e costruisce intorno a lui una telaragna di menzogne, il professore tenta di rivivere fin nelle minuzie - passo passo, gesto dopo gesto - le ore dell'indimenticabile giornata ortese trascorsa accanto a Lou con l'illusione di poterle essere compagno, nel tentativo di trovare i motivi del suo fallimentare rapporto con le donne e del suo amore impossibile.

Non si sfugge però al peso, di un'infanzia in cui "castigo" e "silenzio" sono state le parole chiave, come pure al tormento della malattia ossessivamente incarnata dalla figura ribelle e distruttiva dell'Oscuro; neppure il trasformare la propria vita in un perenne randagismo di città in città si rivela una possibile via di fuga. Non c'è salvezza nella famiglia o nel viaggio, ma forse soltanto in una fotografia - la foto di Orta - gelosamente conservata nel corso degli anni: perché la memoria è l'unico luogo dove si può perdonare anche senza comprendere.


La donna della domenica di Fruttero e Lucentini

Copertina di La donna della domenica
Semplicemente delizioso, molto ben scritto e rende l'idea del famoso "ambiente" torinese degli anni 70. Il giallo fa da filo conduttore ma sembra più un pretesto per la descrizione di personaggi un po' sopra le righe e fuori dal comune...forse anche un po' fuori dal mondo a parer mio. Anna Carla mi è simpatica ed antipatica allo stesso tempo, forse a causa della sua "superficialità", ma il suo personaggio non potrebbe essere altrimenti. Sembra il prototipo della tipica signora bene intelligente e frivola, annoiata dalla benestante routine che non esita a gettarsi a capofitto in quello che per lei sembra un gioco e ad uscirne velocemente nel momento in cui il divertimento è finito.
Un affresco di un'epoca e di uno status sociale della nostra Italia.

Ti prendo e ti porto via di N.Ammanniti

Copertina di Ti prendo e ti porto via

Questo libro è un film, mentre lo si legge è possibile vederlo scorrere nella nostra mente... le pagine volano così come gli scenari. Ammanniti ha una grande capacità descrittiva di stati d'animo e di paesaggi, ti porta dentro il libro e te lo fa vivere, questo romanzo mi è entrato di prepotenza nelle viscere.
Una storia bella tra virgolette perchè mi ha lasciato un profondo senso di frustrazione e di malinconia per l'impossibilità per certe vite di avere un finale felice, pieno e totale.
Il classico libro da "ovosodo" in gola, ti lascia quella sensazione che non va né su e né giù, una piccola oppressione che ti resta addosso qualche giorno anche dopo che lo hai finito.
Da leggere.

Il quaderno di J.Saramago

Copertina di Il Quaderno

Da leggere
Per chi non lo sapesse questo libro è una raccolta dei post del Blog del grande autore portoghese.
Anche la sola lettura di qualche pagina fa capire la grandezza di quest'uomo...
Non tutti i "post" sono da 5 stelle ma il libro nel complesso lo è. Quando si legge Saramago si capisce la differenza tra la gente comune e quella fuori dal comune, lui è fuori dal comune. Il suo modo di pensare lo è, il suo modo di esporre i pensieri lo è, il fatto che pensi a certe cose a  cui nessuna persona normale penserebbe lo rende un uomo "invulgar" detto in portoghese.
Un brivido mi è sceso lungo la schiena quando ho letto il post che parlava di Roberto Saviano, il grande vecchio Saramago, sempre irriverente e che dice solo ciò che pensa, ha elogiato nel modo più profondo Roberto Saviano ed il lavoro che sta facendo incurante del fatto che sia un giovane ragazzo.
Quando un uomo di grandissima saggezza come Saramago è capace di scrivere certe cose  di un giovane si tocca l'apice dell'umiltà propria solo di chi è davvero un gigante.

L'allieva di A.Gazzola

Copertina di L'allieva
Se pensate di leggere un thriller cambiate libro...

Certi libri, per piacevoli che siano, non possono essere proprio valutati alla stregua di opere letterarie.
La Gazzola si legge bene, è un mix di giallo e rosa scritto in modo frizzante, la lettura scorre veloce anche se ad un certo punto la figura della protagonista (veramente un po' troppo disastrata e autocommiserativa) diventa noiosa.
E' un libro di quelli che una volta finiti non lasciano nulla, pura letteratura di evasione scritta decentemente. Mi aspettavo molto di più, se non altro una nota maggiormente gialla e thriller, invece il rosa prevale alla grande.
Perfetto per i pigri letterari.

L'albergo delle donne tristi di M.Serrano

Copertina di L'albergo delle donne tristi

Bello con qualche riserva (3,5 stelle )
Il libro mi piace, la storia mi piace anche se in alcuni momenti scivola quasi nel romanzetto rosa, un rosa di buon livello comunque.
Suddiviso in tre parti, la prima  è senza dubbio la più bella che fa presagire un racconto perfetto che poi non arriva. La seconda a parer mio è la peggiore. Ci sono frasi che sono degli spunti di riflessione notevoli, nelle quali sento una profonda verità, alternate però a porzioni del romanzo che  sinceramente mi sembrano un po' confusionarie e mal raccontate.
In certi passaggi la lettura scorre comprensibile, in altri invece mi chiedo chi sta raccontando e di cosa stia parlando.
E' il primo romanzo della Serrano che leggo, non è un capolavoro ma tutto sommato piacevole, temo che a distanza di tempo ricorderò ben poco di ciò che ho trovato tra le sue pagine.