- Sono un'estimatrice di Erri De Luca, ma questa breve raccolta di racconti non ha soddisfatto le mie aspettative.
Lo stile, forse più poetico di altri suoi libri, a tratti mi è rimasto un po' pesante. Probabilmente non essendo appassionata di poesia ritrovarne un eccesso in una prosa mi disturba un po', specie se associato ad una storia surreale come quella del primo racconto.
La prima novella,"Storia di Irene", è la più lunga delle tre e quella che caratterizza il libro, ma mi è piaciuta meno delle altre.
Ho preferito di gran lunga l'ultima narrazione,"Una cosa molto stupida", brevissima ma intensa, una piccola perla di tristi verità e di una piccolissima grande gioia finale.
Resta fermo il punto che De Luca è e rimane un grande raccontatore, con il suo modo inconfondibile di scrivere e di pensare. Le sue storie non sono mai vuote, comunicano sempre una comprensione di ciò che è altro da sé, un impegno civile nella difesa degli indifesi e della terra, uno sguardo aperto sulle cose.
Sia che parli di realtà o di fantasia nel modo di raccontare di De Luca c'è sempre implicito un messaggio, anche quando apparentemente chi racconta non sembra coinvolto.Citazioni:"...la sua presenza è di striscio. Badano a lei come a un'ombra sul muro.""Faccio il conducente di storie.""Qualcuno è andato a strascico sul fondo. Dopo il passaggio lascia deserto. Il mare non può essere arato.""...la vita che aspettava un'ora di felicità per togliere il disturbo."
mercoledì 12 marzo 2014
Storia di Irene di Erri De Luca
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