martedì 30 giugno 2015

La rossa di Via Tadino di Milena Milani


La rossa di via Tadino

Di Milena Milani

Editore: Rusconi

 
Fuori dal tempo

Questo è un libro fuori dal suo tempo. Probabilmente nel 1979 aveva un suo perché come romanzo di rottura verso un certo tipo di letteratura "perbene", ma a mio parere non regge il tempo che è passato.
Avevo già letto un altro libro di Milena Milani, "La ragazza di nome Giulio", che sinceramente mi aveva colpita, infatti su questo romanzo avevo delle aspettative maggiori rispetto a ciò che invece ho trovato. Una storia avvitata su se stessa, pagine intrise più o meno delle stesse cose dall'inizio alla fine, con una conclusione inutilmente tragica. Mi dispiace dirlo ma questo per me è un racconto senza senso, con l'unica funzione di essere portatore della libertà sessuale al femminile della protagonista, libertà sessuale relativa visto che non viene poi alla fine vissuta in modo sereno e quasi colpevolizzata dalla stessa. Diciamo che l'ho letto in una serata, ma saltando qua e là, e meno male, perché se ci avessi dedicato più tempo credo che alla fine mi sarei arrabbiata.

domenica 21 giugno 2015

I malavoglia di Giovanni Verga


Audiolibro Librivox
Running Time:8:14:43
Zip file size:237.4MB
Catalog date:2013-04-07
Read by:Lisa Caputo
Book Coordinator:Lisa Caputo
Meta Coordinator:Karen Savage
Proof Listener:Sergio Bersanetti




Il perché dei classici  

"I Malavoglia" è uno di quei libri che ti ritrovi per casa, che incontri nell'antologia delle scuole medie, che ne senti sempre parlare ma che non ti dai mai la pena di leggere perché pensi che sia una palla micidiale, una storia triste e funesta creata apposta per ammorbare gli studenti di tutt'Italia e via dicendo. E così è stato anche nel mio caso, fino a dieci giorni fa.
Stanca della voce metallica del computer che mi legge gli ebook mentre dipingo, ho cercato sul sito di audiolibri gratuiti Librivox qualcosa da ascoltare e mi sono imbattuta nuovamente in questo romanzo, e senza troppa convinzione ho fatto il download. Voglio ringraziare Lisa Caputo, la persona che ha prestato la voce per la registrazione e che sinceramente è stata un apporto notevole, il suo accento siciliano è stato senz'altro un valore aggiunto al libro che si è rivelato comunque bellissimo.
Di fatto se i classici sono definiti tali e rimangono a galla nel tempo hanno il loro perché, ed è sicuramente l'universalità che li caratterizza, il rimanere sempre attuali nei loro concetti fondamentali.
Per fortuna alcune situazioni qui descritte, soprattutto relative alla condizione femminile, non sono più così in uso... o almeno non lo sono nella parte di mondo in cui vivo.
Lo stile è moderno, mi aspettavo una scrittura più arcaica, invece Verga ci offre un fraseggio non molto diverso da quello che si potrebbe ascoltare dalla bocca dei nostri nonni.
La storia è triste, inutile negarlo, ma non porta il lettore alla lacrima facile, bensì ad una pietà discreta e dignitosa. I dialoghi fra i numerosi personaggi ci calano in una realtà di comari pettegole, di poveracci sognatori e poveracci che i sogni li hanno persi, di gente umile che si adatta a condizioni di vita con rassegnazione, di guerra tra miserabili che si aggàiano per roba di poco valore. Leggendo queste conversazioni popolane si capisce cosa sia il verismo,  una reale trasposizione della verità senza creare macchiette o falsi eroi, senza esagerare ciò che la vita offre.
Parlare oltre di questo libro mi sembra inutile, ci saranno recensioni, riassunti e tesi a non finire in merito, voglio solo dire a chi leggerà questo mio commento di dedicarsi a questo romanzo prima di arrivare ai 45 anni, contrariamente a come ho fatto io... magari non  leggetelo troppo presto, perché si corre il rischio di non apprezzarlo come si deve, ma nemmeno di lasciarlo nel dimenticatoio fino ad una maturità avanzata.

CITAZIONI

Le perle di Padron N'Toni

"Gli uomini son fatti come le dita della mano: il dito grosso deve far da dito grosso, e il dito piccolo deve far da dito piccolo."

«Per far da papa bisogna saper far da sagrestano»

«Chi ha carico di casa non può dormire quando vuole» perché «chi comanda ha da dar conto».

Chiacchiere veriste

"La vostra figlia non ha un soldo di dote, perciò il figlio del re non verrà a sposarla; rispose 'Ntoni; e le volteranno le spalle, come succede alla gente, quando non ha più nulla."

“Il peggio, disse infine Mena, è spatriare dal proprio paese, dove fino i sassi vi conoscono, e dev'essere una cosa da rompere il cuore il lasciarseli dietro per la strada. «Beato quell'uccello, che fa il nido al suo paesello».”

“Tale e quale come quegli altri ladri del parlamento, che chiacchierano e chiacchierano fra di loro; ma ne sapete niente di quel che dicono? Fanno la schiuma alla bocca, e sembra che vogliano prendersi pei capelli di momento in momento, ma poi ridono sotto il naso dei minchioni che ci credono. ”

“Al giorno d'oggi, aggiungeva padron Cipolla, giallo dalla bile, i veri ladri vi rubano il fatto vostro di mezzogiorno, e in mezzo alla piazza. Vi si ficcano in casa, per forza, senza rompere né porte né finestre.”

“perché diceva che quando a un cristiano accade una disgrazia come quella dei Malavoglia, bisogna aiutare il prossimo colle mani e coi piedi, fosse pure un birbante da galera, e fare il possibile per levarlo di mano alla giustizia, per questo siamo cristiani e dobbiamo aiutare i nostri simili”

“Noi poveretti siamo come le pecore, e andiamo sempre con gli occhi chiusi dove vanno gli altri.”










lunedì 15 giugno 2015

L'arte della gioia di Goliarda Sapienza


Parola d'ordine : LIBERTA'  (4,6 stelle)

Premetto che il grande errore che ho fatto con questo libro è stato di "leggerlo in ebook", ovvero prevalentemente di ascoltarlo letto da Alice, la voce di sistema del mio computer.
Questo non è un libro da ascoltare con intonazioni roboticamente approssimative o da leggere sul piccolo schermo del cellulare, è un libro talmente lungo e pieno di tutto che va letto sulla carta, ciancicato, rimuginato e soprattutto sottolineato. Ma è andata così, purtroppo non posso acquistare solo libri cartacei per una pura e volgarissima questione finanziaria.
Tutta questa premessa per dire che in parte, se il libro non mi ha travolta o convinta al 100%, la colpa può essere di questa mia lettura disgraziata.
L'impressione che ho avuto da questo romanzo è che Goliarda Sapienza abbia voluto scrivere un qualcosa di simile ad Anna Karenina di Tolstoj, una storia corale seppur a differenza di Anna Karenina con una protagonista principale molto in evidenza, un grande romanzo che abbraccia un lasso di tempo molto lungo e che affronta tutti i temi riguardanti l'esistenza umana cari all'autrice. A mio parere, seppur la Sapienza sia riuscita a scrivere un'opera di altissimo livello, non eguaglia la perfezione di Tolstoj.
Fondamentalmente il libro narra la vita di Modesta, una protagonista moderna e libera nel suo essere umana, ma per mezzo di questa storia la scrittrice parla moltissimo di politica, di rapporti tra le persone e di sesso, quest'ultimo inteso in modo talmente libero, che potrebbe creare scandalo ancora ai giorni nostri nelle menti un po' bigotte. 
La protagonista ha una morale discutibile, e non mi riferisco a quella sessuale, tuttavia certe sue scelte sono così ben motivate che risulta difficile accusarla e colpevolizzarla. Di fatto la sua vita si basa sulla libertà assoluta, una libertà ricercata continuamente alla quale Modesta sacrifica tutto, perfino i suoi talenti; per Modesta non c'è niente che valga di più del suo sentirsi libera da vincoli di ogni genere, o almeno questo è ciò che ho compreso io da questo romanzo. Per me, comprendere certi atteggiamenti è quasi impossibile, perchè purtroppo, e lo dico con invidia, non sono Modesta; non ho il suo coraggio nel lasciare tutto indietro, nello spezzare i legami, nel tagliare ciò che ostacola la ricerca della gioia incarnata dalla libertà profonda e totale.
Le motivazioni che non mi hanno fatto amare questo libro in modo assoluto non sono di tipo ideologico, anzi, le idee esposte le reputo per la maggior parte condivisibili.  Nel complesso ho trovato la vicenda un po' forzata, certi accadimenti  mi sono sembrati poco probabili tutti nella stessa vita e nella stessa persona, ma tutto può essere, probabilmente sono io ad aver avuto una vita particolarmente piana e tranquilla, e mi stupisco che possa essere così facile passare da così tante avventure fuori dagli schemi. Verso la fine mi sono anche un po' stancata, ho trovato il racconto eccessivamente lungo; il mio amore per la sintesi  mi ha fatto pensare che comunque l'autrice aveva già detto un'infinità di cose ed espresso concetti in modo magistrale, che molte pagine potevano essere evitate, ma, come ho già detto all'inizio, questa mia noia può essere benissimo derivante da un modo di leggere poco consono.
Nel complesso posso affermare che il libro è molto bello e ingiustamente poco conosciuto, che nonostante queste mie perplessità e avversioni per le troppe pagine usate si tratta di una lettura molto intelligente, colta e ricca di una capacità di pensiero libero invidiabile.

CITAZIONI
“Cercano l'inferno vero per scontare il loro peccato. Ma che altro possono fare se la società li rifiuta, li addita? Loro, niente. Ma solo perché sono ignoranti e zeppi di pregiudizi esattamente come la società che li addita. E mostrano le loro ferite solo per chiedere clemenza alla società che anche loro, soprattutto loro, sentono santa e giusta invece di lottarla.”


“L'amore non è un miracolo, Carlo, è un'arte, un mestiere, un esercizio della mente e dei sensi come un altro. Come suonare uno strumento, ballare, costruire un tavolo.”

“Critico l'atteggiamento del pensiero che è troppo poco differente da quello del vecchio mondo che voi volete combattere. Pensando come pensate voi, nella migliore dell'ipotesi, si costruirà una società che sarà una copia, per giunta scadente, della vecchia società cristiana e borghese.”

“E certo, la mancanza di sonno e di pane dà freddo e anche stranezze ca paura possono sembrare. Il corpo fiaccato non fa barriera ai brutti ricordi, e ai fantasmidella mente si abbandona. ”

“Come in convento, leggi, prigioni, storia edificata dagli uomini. Ma è la donna che ha accettato di tenere le chiavi, guardiana inflessibile del verbo dell'uomo.”

“i morti non vogliono che si muoia con loro, ma che li si tenga in vita, nei pensieri, nella voce, nei gesti”

“Ma il futuro non esiste, o almeno la preoccupazione del futuro per me non esiste. So che soltanto giorno per giorno, ora per ora diventerà presente”

“Anche l'uomo ha una mutilazione. E quale sarebbe? Non può creare carnalmente una vita. E così cerca di dare vita a idee. ”

“Non è cattiva, è ignorante. La bontà, la non cattiveria è un lusso. I poveri, io sono stata povera e lo so, i poveri non hanno il tempo per essere buoni. Come si può essere buoni se si è costretti a lottare per un pezzo di pane?”



“Era bello e confortante essere capita, amata. Era per questo ora se ne rendeva conto che accettava giorno per giorno di dimezzare le sue idee, di impoverire i contenuti, ridurre il suo linguaggio. ”


lunedì 8 giugno 2015

L'amante senza fissa dimora di Fruttero e Lucentini

Editore Mondadori
 Collana Oscar bestsellers
Formato Tascabile
 Pubblicato  01/01/1989 Pagine  280







Una piacevolezza! ( 3, 4 stelle)

Questo è un romanzo che lo si legge più per lo stile che per ciò che racconta; non che ciò di cui parla non sia interessante, ma il pezzo forte dei due scrittori, in questo libro più che in altri, è proprio il volo pindarico dello scrivere.
Una prosa divertente, sagace, colta, frizzante... e potrei continuare all'infinito, che mette in secondo piano una trama, che pur essendo avvincente, a mio parere ha qualche pecca nel finale un po' troppo surreale per i miei gusti.
Una lettura piacevolissima, mai banale, seppur abbastanza leggera.
Una boccata di freschezza per trascorrere qualche ora di relax senza rinunciare ad una scrittura di grande qualità.

CITAZIONI FOTOGRAFICHE