Quando lo stalking non era ancora reato (4,5 stelle)
Questo è stato il mio primo approccio a McEwan, e sinceramente non ricordo nemmeno cosa mi abbia spinto a prendere questo libro a scambio, ma sono lieta di averlo fatto.
Si tratta di un romanzo non classificabile a mio avviso, mescola la suspance di un giallo con la divulgazione scientifico-filosofica e l'analisi profonda e molto analitica dei sentimenti e delle dinamiche umane.
La scrittura è scorrevole, perfino nei passaggi dove c'è una minuzia del particolare quasi logorante, il testo rimane piacevole da leggere, e questo sicuramente grazie alla bravura dell'autore col suo very english style, ma anche grazie alla bravissima traduttrice Susanna Basso.
Il romanzo è ambientato negli anni '90, quando ancora il reato di stalking non era riconosciuto e si basa su una storia realmente accaduta, da cui McEwan prende spunto per sviscerare tutto ciò che una persecuzione comporta a livello emotivo e pratico nelle vite di chi ne resta coinvolto. Ma il libro non parla solo di questo, tocca argomenti che vanno dall'analisi delle relazioni di coppia, all'annosa questione scienza contro religione, alla descrizione delle frustrazioni lavorative che possono colpire anche chi apparentemente sembra appagato da una brillante carriera, alla semplice (si fa per dire) caratterizzazione di diverse tipologie umane e molto altro.
Sinceramente "L'amore fatale" mi è piaciuto molto e mi invoglia a leggerlo ancora. McEwan non mi ha travolta con un innamoramento folle e repentino, la sua scrittura lucida ed analitica non porta ad una passione immediata e sensuale, tuttavia mi ha catturata per la sua intelligenza e per la raffinatezza di scrittura accompagnate ad una capacità descrittiva fuori del comune.
CITAZIONI
" Non esiste società umana studiata dagli antropologi, <...> che non presenti una suddivisione in uomini-guida e sottoposti; e nessuna emergenza che sia mai stata risolta efficacemente secondo sistemi democratici."
"Anche l'egoismo ce lo portiamo scritto nel cuore. È questo il conflitto di noi mammiferi: quanto dare agli altri, E quanto tenere per noi. "
"È chiaramente falso che senza linguaggio non esista pensiero. Io avevo un pensiero, uno stato d'animo, una sensazione e stavo cercando il modo per dire ciascuno di essi."
" D'altra parte, sorridono anche i neonati cechi e sordi. Il sorriso deve proprio essere messaggio forte, e per buone ragioni evoluzionistiche."
"Non ci furono liti, nemmeno battibecchi, come se entrambi sapessimo che un confronto poteva farci a pezzi. Ci rivolgevamo la parola con estrema cautela, chiacchieravamo di lavoro e ci scambiavamo messaggi sulla spesa, il mangiare, le piccole incombenze domestiche. <...> Se non proprio l'amore, avevamo dimenticato il trucco che lo chiami in vita, non sapevamo come entrare in argomento. <...> mi ricordavo della sua bellezza come di un dato acquisito sui libri e imparato a memoria."
"Tutto ciò che è prevedibile diventa, per definizione, scontato e lascia la nostra attenzione libera di concentrarsi meglio sull'inatteso e il casuale."
"Viviano dentro una nebbia percettiva in parte condivisa, ma inaffidabile, e i nostri dati sensoriali ci arrivano distorti dal prisma di desideri e convinzioni che alterano persino i ricordi. <...> Discendiamo da una stirpe degli spacciatori di mezze verità in quali per convincere gli altri, escogitarono l'espediente di persuadere se stessi."