venerdì 14 novembre 2014

Cronaca familiare di Vasco Pratolini


CRONACA FAMILIARE
Vasco Pratolini
Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1995
ISBN 10: 8804350318
Un libro tristissimo
 
Questo racconto autobiografico è alquanto dolente. Lo stile è piuttosto arcaico, il che considerando quando è stato scritto (1945) ci può stare, anche se altri autori che ho letto  dello stesso periodo mi sono sembrati più contemporanei, ma forse ho il ricordo di scrittori stranieri tradotti negli anni sessanta, a volte la memoria restituisce sensazioni non propriamente reali.
Nel libro si respira un'odore  stantìo, lo stesso che avverto al cimitero davanti alle tombe dei miei avi, ma più che un odore è una sensazione interna, questa storia mi ha emozionalmente portata nel passato in bianco e nero della mia famiglia.
Nel giro di poco tempo ho letto casualmente autori che si sono incontrati, o  che semplicemente hanno transitato a Napoli nello stesso periodo, coevi ma abbastanza diversi per stile tra di loro: Vasco Pratolini, Raffaele La Capria e Anna Maria Ortese. Per adesso l'amore è scattato solo con quest'ultima, che con "il mare non bagna Napoli" cita i suddetti autori insieme ad altri quali facenti parte della vita letteraria attiva della città. 
ho la sensazione, non conoscendo altro di Pratolini, che il fatto di scrivere una storia autobiografica influisca sullo stile, che l'autore sia talmente coinvolto dalla vicenda da far emergere soprattutto il lato doloroso della sua vita; Ma sto parlando basandomi su sensazioni, quindi dovrò verificare leggendo qualcos'altro dello stesso.
Alcune frasi, una in particolare, mi hanno fatto percepire Vasco Pratolini come un osservatore profondo, che si esprime con esempi e similitudini semplici ma precise al tempo stesso, pone l'attenzione a cose che un animo sensibilmente normodotato non noterebbe; riesce a trasmettere molto bene la disperazione della malattia, l'impotenza verso  medici incompetenti che usano le persone come cavie e verso un destino infame. Molto dolorosa l'ammissione della mancanza di amore patita dal fratello per tutta la vita ed il suo bisogno di affetto e contatto fisico, e altrettanto dolorosa è la figura della nonna, una persona che ha sempre amato come ha potuto i due nipoti, sacrificando la sua vita, il suo orgoglio ed i suoi bisogni.
Mi ha colpito anche il percorso  di questo amore fraterno sviluppatosi solo da giovani adulti, di come un legame si DNA possa unire ciò che culturalmente è stato diviso.
E' molto triste vedere come la povertà influisca sulle scelte della vita e costringa spesso le persone a far cose di cui poi pagheranno conseguenze inaspettate. Alla fine tutto ciò che succede nelle vite dei due fratelli è dominato dalla povertà, dal non poter prendersi cura come si vuole o come si deve di coloro che si amano e tutto questo genera patimenti e situazioni drammatiche.
Un libro avvilente, sicuramente specchio di una situazione reale negli anni quaranta, e sicuramente specchio di una situazione reale ancora adesso per alcune popolazioni e ceti sociali.

Citazioni

"Io avevo cinque anni e non potevo volerti bene; dicevano tutti che la mamma era morta per colpa tua."

"Lo chauffeur era un uomo di trent'anni, dal mento pronunciato e gli occhi neri; era distinto, d'una distinzione propria del servo, dello chauffeur padronale."

"Vi aleggiava quell'atmosfera delle vecchie case nelle quali chi le abita ha raccolto in ogni centimetro quadro una memoria; e di questi ricordi si nutre, di essi vive. Anzi non vive, si prepara, lentamente, a morire."

"Ma l'amore dei poveri è il più fragile: o il mosaico delle anime combacia perfettamente o tutto si frantuma e disperde, e l'amore diventa abbrutimento, diventa disperazione, diventa odio, ed anche tragedia."
citazione "Cronaca familiare" di Vasco Pratolini, Arnoldo Mondadori Editore
Citazione da "Cronaca familiare" di Vasco Pratolini, Arnoldo Mondadori Editore


 

mercoledì 12 novembre 2014

Tre volte all'alba di Alessandro Baricco

Genereletteratura italiana
Listino:€ 10,00
Editore:Feltrinelli
Data uscita:21/03/2012
Pagine:96
Formato:brossura
Lingua:Italiano
EAN:9788807019050
Impalpabile Baricco

Un atmosfera stile Raymond Carver, con la fantasia e la leggerezza di Baricco. 
Una lettura gradevole ma che non lascia troppo il segno.
Una storia impalpabile calata in una realtà appena accennata, dove la profondità del sentire è solo apparente a mio avviso.
Una frase finale un po' troppo ad effetto.
Questo brevissimo romanzo in tre parti rimane comunque una lettura piacevole senza troppe pretese, non all'altezza di altri testi scritti dallo stesso autore.

www.monicaspicciani.it

sabato 8 novembre 2014

I dialoghi mancati (Il signor Pirandello è desiderato al telefono. Il tempo stringe) di Antonio Tabucchi

Listino:€ 6,00
Editore:Feltrinelli
Collana:Universale economica
Data uscita:22/02/1993
Pagine:80
Lingua:Italiano
EAN:9788807812347


Mh...  (2,7 stelle)

Che confusione! Conoscendo un po' di Pirandello e un po' di Pessoa questi dialoghi diventano un carosello in cui effettivamente si perdono sia il soggetto che lo scrittore. Tabucchi sì spersonalizza e diventa autore e personaggio al pari dei due citati Pirandello e Pessoa.
Diciamo che la prima piccola pièce  teatrale non è il mio ideale, troppo arruffata, troppo surreale, anche se ne apprezzo alcune frasi illuminanti, però mi sembra troppo mutuata da Pirandello, non ci trovo la personalità prevalente e propria di Tabucchi.
Il secondo "dialogo mancato" mi è piaciuto di più come stile e anche come tematica,  anche se pure questo non mi ha colpita in modo particolare. Decisamente non amo lo stile giocoso, quel modo di esporre le cose sotto forma di teatro dell’ assurdo.  Mi piacciono i concetti ma non la forma con cui sono espressi, in questo caso più che un’idea impersonale di letteratura interviene puramente il mio gusto personale.
Riporto alcune frasi e pensieri che estrapolati dai dialoghi mi sono rimasti  impressi come concetti a sé stanti.

Citazioni:
"…Le battaglie peggiori e le grandi tempeste, voi lo sapete, sono quelle che succedono dentro la nostra testa;"

" Il corpo questo stupido involucro che avvolge il nostro quasi-niente: sogni, Esterhazy, nuvole, paure principalmente. "
" Tingere, sempre fingere, così è stata tutta la mia vita, ed era quasi bello se ci credevo davvero. "

" Pare che non ci sia molto tempo. Purtroppo nella vita non c'è mai molto tempo. Voglio dire: sembra che ci sia un sacco di tempo, ma poi, in realtà non c'è mai molto tempo. "

mercoledì 5 novembre 2014

Il lato oscuro del cuore di Corrado Augias

2014
EINAUDI Supercoralli
pp. 280
€ 19,00
ISBN 9788806222819


Amato Signor Augias, che mi combina?

La prima cosa che ho pensato leggendo le prime pagine di questo libro è stata che è assimilabile per certi versi a "Il mondo di Sofia" ma in questo caso potremmo parlare de il mondo di psiche. Augias usa lo stratagemma del romanzo per affrontare il tema della psicologia, di come è nata e dell'importanza che ha acquisito sempre più negli anni, il progetto sarebbe sostanzialmente buono, la realizzazione invece è un un minestrone dove gli ingredienti non sono dosati alla perfezione. Il libro è troppo "saggio" per essere un romanzo e troppo romanzo per essere un saggio; L'operazione che vuol fare l'autore di unire le due cose non è decisamente riuscita, ora prevale un lato ora l'altro e non si ottiene una mescolanza perfetta, una fusione armonica. Nonostante i difetti elencati la lettura scorre in modo piacevole e la parte gialla del romanzo nonostante tutto risulta abbastanza avvincente anche se talvolta poco credibile. L'autore pone l'accento su come spesso la psicoanalisi si sia evoluta a spese della donna, sulla quale sono stati svolti la maggior parte dei tirocini dei fondatori di questa nuova "medicina". Il maggior pregio di questo libro forse è il modo di scrivere, colto senza essere pretenzioso e sufficientemente chiaro nell'esposizione dei concetti. Dopo circa la metà del romanzo il racconto e la parte prettamente psicologica mi sembrano più integrate tuttavia gli argomenti continuano ad essere troppi, si ha la sensazione che Augias abbia voluto affrontare troppe tematiche tutte insieme ed abbia finito per creare un mix poco approfondito e tenuto insieme forzatamente.
vista la mia venerazione per l'autore in qualità di conduttore ed essere umano avrei voluto poter gridare al capolavoro ma purtroppo non è così, i buoni spunti di base e qualche concetto interessante non riescono a salvare l'opera nella sua interezza.

Citazioni:

"Il dolore è lo strumento, il vero fine della crudeltà è il dominio."

"Nulla sarebbe stato peggio che invidiare un giorno la vita che non erano riusciti a vivere: scaricare la delusione, o il rancore che sicuramente ne sarebbe derivato, su chi gli stava accanto. O su se stessi."


"È possibile che ci sia più verità psicologica, cioè umana, in una menzogna che non nel fedele resoconto degli eventi." cit. "Il lato oscuro del cuore" di C.Augias
"È possibile che ci sia più verità psicologica, cioè umana, in una menzogna che non nel fedele resoconto degli eventi." cit. "Il lato oscuro del cuore" di C.Augias


"Uno dei problemi di avere così tanti anni, confessò, era nel rendersi conto che c'è ancora in noi l'ombra di una misteriosa crudeltà ereditata da quando eravamo belve, rimasta anche se ormai è diventato inutile."