lunedì 30 maggio 2016

Il sentiero dei nidi di ragno di Italo Calvino

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Il sentiero dei nidi di ragno
Di Italo Calvino Editore: Mondadori Lingua: Italiano | Numero di pagine: 152 | Formato: eBook
Isbn-10: 8852027335 | Isbn-13: 9788852027338
Per l’ascolto potete cercare il podcast sul sito di AD ALTA VOCE


Sono ingrata?

Dispiace fare critiche quando si usufruisce di qualcosa gratuitamente ma non posso esimermi dall’essere onesta e sincera nelle mie recensioni, per quanto amatoriali esse siano. La mia critica va alla lettura di Manuela Mandracchia più che al libro, del quale parlerò dopo questa mia digressione iniziale. Ho ascoltato questo romanzo mediante il podcast di Ad Alta Voce supportato dall’ebook di Mondadori e devo dire con molto dispiacere che ho trovato l’interpretazione della Mandracchia insopportabile. Già non mi aveva fatto impazzire nella lettura de Il buio oltre la siepe, ma il libro era talmente bello che riuscii a distrarmi dalle vocette odiose della lettrice…ma in questo caso temo che sia riuscita a rovinare del tutto l’apprezzamento che potevo avere della storia.
Anche per quanto concerne Calvino ormai credo di poter affermare che non sia tra i miei scrittori preferiti, questo racconto non si può definire brutto e sicuramente è una storia adatta anche ai ragazzi, utile per far vivere loro un’esperienza letteraria di ciò che è stata la Resistenza, ma da un punto di vista alternativo e originale. Il piccolo protagonista, con tutte le sue attenuanti, non è riuscito a suscitare in me affezione e nemmeno altri personaggi della storia si sono distinti per simpatia; insomma, non me la sento di gridare al capolavoro e non mi sento nemmeno di consigliarne l’ascolto visto quanto ho trovato irritante la lettrice.
D’altronde non si può amare tutto, non si può essere buonisti o generosi nel giudizio a prescindere e soprattutto non si può essere falsi, comunque citazioni che vale la pena riportare le ho trovate e ve le propongo.
Citazioni:
Gente che s’accomoda nelle piaghe della società, e s’arrangia in mezzo alle storture, che non ha niente da difendere è niente da cambiare. Oppure tarati fisicamente, o fissati, o fanatici. Un’idea rivoluzionaria in loro non può nascere, legati come sono alla ruota che li macina. Oppure nascerà storta, figlia della rabbia, dell’umiliazione, come negli sproloqui del cuoco estremista. Perché combattono, allora? Noia hanno nessuna patria, né vera né inventata.”
“Questo è il significato della lotta, il significato vero, totale, al di là dei vari significati ufficiali. Una spinta di riscatto umano, elementare, anonimo, da tutte le nostre umiliazioni: per l’operaio dal suo sfruttamento, per il contadino dalla sua ignoranza, per il piccolo borghese dalle sue inibizioni, per il paria dalla sua corruzione. Io credo che il nostro lavoro politico sia questo, utilizzare anche la nostra miseria umana, utilizzarla contro se stessa, per la nostra redenzione, così come i fascisti utilizzano la miseria per perpetuare la miseria, e l’uomo contro l’uomo.”
“Tutti abbiamo una ferita segreta per riscattare la quale combattiamo.”

Archiviato in:LE MIE RECENSIONI, Libri raccontati Tagged: calvino

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