mercoledì 1 luglio 2015

Pittura, racconti e amici : "La dama in bianco" di Sergio Piccolotto

Toni Piccolotto Scorcio di Facen 1933 olio su tavola cm 33X42
L'amico Sergio Piccolotto mi ha fatto una richiesta di cui mi sento onorata, in qualità di artista e di lettrice compulsiva, mi ha chiesto se fossi stata disposta a leggere un suo racconto ispirato al suo avo pittore Toni Piccolotto e a scrivere qualche impressione in merito. Ovviamente ho detto di sì per vari motivi. Il motivo primo è che adoro leggere, poi conosco Sergio da parecchio e so che ha una bella penna, infine so quanto ami l'arte e me l'ha dimostrato in varie occasioni scrivendo impressioni su alcuni dei miei quadri con una raffinata sensibilità.
Il racconto in oggetto è intitolato "La dama in bianco" ed in pochissime pagine riesce a condensare il succo di una vita, quella dell'artista Toni Piccolotto, definito il pittore della neve, di cui è possibile reperire una breve biografia e vedere alcune opere su wikipedia.
Sergio Piccolotto è riuscito ad immaginare alcuni passi fondamentali della poetica dell'artista suo antenato basandosi solo sulla sua sensibilità e sulle notizie che ha potuto reperire on line, ed in poche parole ha fornito due strumenti, a mio parere indispensabili, da usare come chiavi di lettura per la pittura in generale e non solo di Toni Piccolotto: la prospettiva e l'impatto personale.
In qualità di artista le cose che mi hanno colpito maggiormente di questo racconto sono proprio i due passaggi riferiti direttamente alla pittura: il primo in si cui racconta che il piccolo Toni capisce che la luce illumina tutto in egual modo ma che è la vicinanza o la lontananza a determinare il dettaglio; il secondo in cui si afferma che è il primo momento quello che conta veramente, il primo approccio all'opera e all'emozione che essa fornisce, ancor prima di sapere chi l'ha dipinta, ancor prima di sapere se dietro vi sia un messaggio preciso o meno.
Nel complesso il racconto, costruito su passaggi spazio temporali e flash back del protagonista, è  malinconico, evocativo, poetico, e vi si avverte tutto l'amore dell'autore per la sua famiglia, anche verso parenti che non ha potuto conoscere di persona.
La Dama in bianco che tutto avvolge ha una duplice valenza, della neve e della morte, entrambe abbracciano il protagonista in una nuvola di silenzio; la vita della pittura e la morte che si incontrano fin da ultimo su una tavolozza, in un paesaggio innevato, cogliendo l'artista a fare ciò che amava di più: dipingere la neve.

Sergio Piccolotto ha scritto anche un libro di racconti intitolato "Sette cioccolatini" , che gentilmente mi ha regalato raccomandandomi di leggerlo nel periodo prima di Natale, cosa che farò, per cui state connessi che a dicembre troverete mio commento su questo blog!

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