lunedì 5 agosto 2013

Sotto cieli noncuranti di B.Cibrario

Copertina di Sotto cieli noncuranti
Potenziale non sfruttato appieno
L'imprevisto che pone fine ad una vita nel bel mezzo della normalità, della quotidianità, questa è una delle maggiori ansie che affliggono i miei pensieri. Il romanzo scaturisce praticamente da questo, l'imprevisto che sconvolge le vite dei protagonisti.
Bello il continuo scambio del punto di vista, dell’avvicendarsi del narratore della storia, che rende l’idea di come le stesse cose vengano vissute diversamente a seconda di chi le vive.
E' un libro discontinuo, profondo solo a sprazzi, capace di toccare momenti di perfezione ma anche periodi di stanca, di approssimazione...sembra quasi una bozza che debba essere rivista e corretta in modo da essere resa uniformemente valida.
Dopo un'ottima partenza il racconto si siede, perde forza, diventa annacquato. I personaggi promettono ma non mantengono, manca un’analisi profonda e accurata che intravediamo soltanto.
Ci sono tutte le premesse per un grande romanzo ma rimangono lì, peccato, un vero peccato.
Citazioni:
"E comunque il pensiero dell'arbitraria benevolenza di Dio e della sua cieca disinvoltura con cui distribuiva casualmente i suoi miracoli era intollerabile."
" Lei deve sempre appiccicare una coda alle cose che dice, non sa fermarsi quando sono solo gentili."

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