lunedì 5 agosto 2013

Sorelle di Lidia Ravera

Copertina di Sorelle

Camaleontica
In questo libro Lidia Ravera si conferma iscritta al club delle scrittrici che mi piacciono.
"Sorelle" contiene tre racconti, in ognuno viene affrontato il tema da punti di vista diversi e con uno stile diverso.
Nel primo "Sorelline" la scrittura è deliziosamente ricca ed ironica, anche se trovo poco plausibile che un linguaggio così articolato faccia parte del comune vocabolario di un'adolescente. Verso il finale la storia è un po' paradossale ma rimane comunque piacevole da leggere e fonte di interessanti spunti di riflessione sui rapporti familiari in genere e sulle famiglie allargate.
Nel secondo racconto "Sorellastre" l'autrice usa toni da commedia alla Woody Allen per descrivere la tristezza e il vuoto presente nella vita di una delle due protagoniste, è il più breve dei tre e quello che ho apprezzato di meno.
Nel terzo racconto "Sorelle" possiamo riconoscere tutta la versatilità della Ravera. Lo stile si adegua a ciò che si racconta, ovvero non si gioca più a fare del dramma una commedia ma si analizza in modo profondamente doloroso un rapporto spezzato dalla malattia.
Pur restando fermo il fatto che ciò che ho letto finora di questa autrice mi è piaciuto, mi viene il dubbio se questo suo essere così camaleontica nasconda una mancanza di personalità stilistica, se questo suo adeguarsi alle situazioni raccontate nasconda un'incapacità di trovare uno stile univoco e riconoscibile.
Credo che per fugare questi miei dubbi dovrò leggere (con piacere) altri suoi libri.

Citazioni:

"Se una persona vuole ricevere lettere molti simili alle sue dovrebbe scriversi da sola"

"Certe volte togliendo si raggiungono risultati più devastanti che aumentando."

" Avrei voluto dirle che voler bene non è necessariamente controllare, esercitare pressioni e imporre la propria presenza in virtù del fatto che si è madri o padri o marito o sorelle maggiori…"

"Niente ha alcun potere sulla morte, luogo della sconfitta della parola"

"Per i bambini è la ripetizione la medicina contro la paura di morire. La stessa fiaba milioni di volte, e che quando finisce ricominci."

" Insopportabile è sapere quando finirà la tua vita. Nessuno sopporta di sapere. Io so che morirò. Tu sai che morirai. Io so che morirò prima di te. Tu non vuoi sapere quando morirai e io nemmeno."

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