martedì 24 dicembre 2013

Sofia si veste sempre di nero di Paolo Cognetti

Copertina di Sofia si veste sempre di nero

La distanza di Sofia


I continui salti temporali tengono desta l’attenzione del lettore.
Presente, futuro e passato si alternano nei vari capitoli strutturati come veri e propri racconti a se stanti, costringendoti a collegarli tra loro per ottenere un romanzo completo.
Così facendo si scoprono piano piano Sofia ed i membri della sua famiglia, si scoprono ma non troppo, perchè alla fine la sensazione che mi rimane è di non aver creato nessun legame con i personaggi, di non averli capiti e conosciuti profondamente.
Cognetti è bravo, di una bravura che appare costruita a tavolino, molto tecnica.
In pittura ci sono dipinti che piacciono per la loro perfezione tecnica ma che non emozionano, e ci sono dipinti che invece nella loro imperfezione stilistica ti arrivano all’anima. Ecco, se questo libro di Cognetti fosse un quadro apparterrebbe sicuramente alla prima categoria, costruito molto bene ma incapace di arrivare a toccare le corde più profonde, e questo dispiace perchè da un’autore con simili doti si vuole di più.

Rilettura
Dicembre 2013.
Su Twitter inizia la twittlettura di questo libro sull'account @TwoReaders alla quale partecipo postando citazioni spesso abbinate ai miei dipinti.
Durante questo secondo passaggio sul libro ho avuto modo di apprezzare meglio alcune sue doti ma continua a mancarmi l'empatia con la protagonista., e forse dopo la seconda lettura  ho capito cosa non mi è piaciuto di Sofia: se fosse stata mia amica mi avrebbe fatto soffrire.

Links:
- Sofia si veste sempre di nero di Paolo Cognetti 
- Twittlettura e Arte

Citazione pag.182

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