martedì 13 agosto 2013

Nessuno si salva da solo di Margareth Mazzantini

Copertina di Nessuno si salva da solo

Opprimente

La Mazzantini è brava? SI! Mi è piaciuto questo romanzo? NO!
La lettura di questo libro è stata un’agonia lenta e faticosa nonostante la sua brevità. Se l’autrice voleva rendere idea della pesantezza e dell’oppressione recate da un matrimonio che finisce ci è riuscita perfettamente, ma forse in questo momento della mia vita non avevo voglia di una storia così, non vedevo l’ora di arrivare alla fine, forse nella speranza di avere una speranza...ma è arrivata? Mah...non ho mica capito bene...
Il linguaggio è estremamente duro e sboccato, fastidioso. Sapevo che la Mazzantini scriveva così, avendo già letto un suo libro, ma se in “Venuto al mondo” la durezza veniva mitigata da passaggi in cui esplodevano l’amore e la poesia, qui tutto è avvolto da una cappa asfissiante che rende il linguaggio un macigno in più da sopportare.
Non so se chi non ha avuto un matrimonio finito alle spalle riesca a comprendere questo libro appieno, anche se l’autrice ha la capacità di far sentire lo sgomento,la rabbia, il vuoto, la stanchezza, il senso di perdita, il nulla che si provano in questi casi. Se non si vogliono rivivere certe esperienze non è un libro da leggere. Quattro stelle per la bravura dell’autrice, due per quanto mi è piaciuto.
Citazioni:
“Non si condisce il disamore con del buon vino, sono gesti e soldi sprecati”
“ Possiamo farcela. Dobbiamo farcela. Per loro. Ma non ce la fai mai per i bambini. E loro sanno che non contano, s’industriano. Mettono le tazze per la colazione, spiano gli sguardi, i silenzi. Danno il bacio di qua e di là, con il terrore di sbagliare momento, di sbagliare guancia. Aspettano anche loro. Che l’amore torni.”
“ Eppure lui non era così cambiato. Lo stesso sguardo disponibile a ogni negoziazione possibile pur di essere amato e accettato. Gli stessi imbrogli. Era lei che lo guardava da una prospettiva diversa. Si trovava in un altro punto della sua vita.”

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