lunedì 5 agosto 2013

Il vento caldo del Garbino di G.Alberico

Copertina di Il vento caldo del Garbino

Il Garbino marcio (3,5 stelle)
Questo romanzo non è niente di trascendentale come avevo previsto ma si è rivelato più profondo di quanto mi aspettassi. Certo, avrebbe potuto essere un bel drammone esistenziale aprofondendo le tematiche ma sicuramente la scrittrice ha voluto tenere toni più da commedia all'italiana, dove si piange con una certa ironia.
La scrittura è scorrevole, lineare senza essere sciatta, contenente qua e là qualche chicca di raffinatezza.
I personaggi che animano la storia sono diversi ed è impossibile non riconoscersi o riconoscere qualcuno tra di loro, sono abbastanza comuni, con problemi comuni, per questo forse ci appaiono familiari.
Il racconto in linea di massima mi ha trasmesso un po' di malinconia, il vento torrido è arrivato anche nella mia casa mentre lo stavo leggendo ed ha portato tutto il marciume di pensieri che il caldo solitamente risveglia.
I protagonisti affrontano i loro punti dolenti in 3 giorni di calura terrificante, fanno i conti con le loro piccole e grandi miserie e incomprensioni, tirano un po' le fila della loro vita che non si può definire felice al cento per cento, ma detto fra noi, quale vita può esserlo?
Citazioni:
"...si sentiva della consistenza di una maionese impazzita, fatta di elementi non fusi, galleggiava."
" Il corpo ricorda e ricorda a tradimento"
"Un rimescolio dentro, una sensazione di tristezza, di solitudine, di orfanezza. Pensò che stava per afferrarlo un pensiero di quelli cosmici che lui non amava, di quelle cose tipo che significato ha la mia vita, che succederà di me, quanto mi resta da vivere..."


 

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